martedì 29 marzo 2022

|Recensione| Un voto così intrepido e mortale (Cursebreakers #3) - Brigid Kemmerer

 


Casa editrice: Mondadori
Prezzo cartaceo: 22,00 €
Prezzo digitale: 10,99 €
Pagine: 420
Traduzione: Matteo Curtoni, Maura Parolini


Emberfall è sull'orlo del baratro. Mentre l'ombra della guerra si allunga sul regno, è sempre più aspro lo scontro tra chi considera Rhen il legittimo erede e chi vorrebbe che fosse Grey a salire al trono. Grey ha offerto una tregua di sessanta giorni prima di attaccare, e Rhen, tormentato dai suoi segreti, si sta isolando da tutti, compresa Harper, che è alla disperata ricerca di una soluzione pacifica. Nel frattempo Lia Mara, da poco incoronata regina di Syhl Shallow, fa di tutto per governare con giustizia e non seguire le orme spietate della madre. Ma il suo rapporto con Grey, che i più guardano con paura perché dotato di magia, la rende invisa ai suoi stessi sudditi e fa di lei il bersaglio di fazioni ostili. Man mano che la data dell'ultimatum si avvicina, la giovane sovrana deve scoprire se è davvero di lei che il suo popolo ha bisogno. La sorprendente conclusione della trilogia "Cursebreakers" ci mostra due regni prossimi allo scontro, tra lealtà messe a dura prova e amori in pericolo, mentre un antico nemico in cerca di vendetta ritorna pronto a distruggere tutto e tutti.

Siamo giunti al capitolo finale della trilogia Cursebreakers. Nel primo volume abbiamo avuto la narrazione dal punto di vista di Harper e Rhen, nel secondo di Grey e Lia Mara, qui invece abbiamo tutti e quattro i punti di vista, così da riuscire ad avere una visione a 360° della storia. Ammetto che nel precedente volume ho sofferto un po' per l'assenza dei capitoli di Rhen e Harper, mi è dispiaciuto essere all'oscuro delle dinamiche interne di Emberfall.

C'è una questione che mi è stata a cuore per tutto Un cuore così impavido e spezzato: perché l'autrice ha stravolto completamente il personaggio Rhen facendolo agire come un pazzo psicopatico? In realtà la

risposta l'autrice ce l'ha data nel capitolo finale del secondo libro, con il ritorno di una vecchia nemica, l'incantatrice, ma in questo volume finalmente ci da le spiegazioni che meritiamo (sì, ho un debole per quel principe disagiato e vittimista ❤).

Siamo arrivati al punto di non ritorno: la guerra è imminente e il legittimo erede al trono Grey ha dato un ultimatum di sessanta giorni al principe Rhen per ritirare le sue truppe, altrimenti l'esercito di Syhl Shallow marcerà su Emberfall.
Ciò che è iniziato come un retelling de La bella e la bestia in Un fato così ingiusto e solitario, è diventato qualcosa di totalmente diverso tra guerre, strategie militari e intrighi politici. Arrivati a questo punto potete anche dimenticare totalmente ciò che è accaduto nel primo volume. 

Lo stile dell'autrice è, come negli altri libri, fluido e scorrevole, il ritmo è incalzante e i capitoli brevi e alternati tra i punti di vista dei quattro personaggi invogliano a continuare la lettura (anche se i capitoli di Lia Mara mi hanno annoiata un po' rispetto agli altri).

Purtroppo il finale è stata una delusione. Diciamo che non è un vero finale: gli eventi sono ancora in corso e la maggior parte delle questioni rimangono irrisolte, solo la vicenda principale trova una soluzione, anche se alquanto discutibile a mio parere (ma non prendetemi troppo sul serio perché io sono di parte e, come già sottolineato sopra, mi sono affezionata al personaggio più disgraziato 😆).




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