mercoledì 4 agosto 2021

|Recensione| La vita su Europa (The Final six #2) - Alexandra Monir

 


Casa editrice: HarperCollins
Prezzo cartaceo: 16,00 €
Prezzo digitale: 6,99 €
Pagine: 298
Traduzione: Sara A. Benatti

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Per Naomi è stata dura lasciare Leo sulla Terra ormai agonizzante quando lui non è entrato nella rosa dei sei finalisti, e come se non bastasse ora non sa più di chi può fidarsi. La reticenza dei responsabili del centro di addestramento spaziale riguardo al fallimento delle precedenti missioni su Europa è a dir poco sospetta: tutto lascia pensare che le cose non stiano esattamente come le hanno fatto credere, ma lei è determinata a scoprire se sulla luna di Giove ci sia davvero una qualche forma di vita aliena e ostile. Intanto Leo, sulla Terra, collabora con la scienziata ribelle Greta Wagner, che gli ha promesso di mandarlo nello spazio, dove la sua navicella dovrà agganciare quella su cui viaggiano i Final Six. Se le ipotesi della donna sono fondate, infatti, entrare in contatto con una specie extraterrestre che vive su Europa non è una mera possibilità, ma una certezza, e starà a lui trovare il modo di avvertire Naomi e il suo equipaggio in tempo. La missione non può fallire oppure per Leo sarebbe la fine. E lo sarebbe anche per Naomi e gli altri cinque ragazzi, che non hanno la minima idea di cosa li aspetta. Il sogno di trovare un nuovo mondo per gli esseri umani rischia di trasformarsi nel peggiore degli incubi...


ATTENZIONE SPOILER per coloro che non hanno letto il primo libro!

Questo nuovo capitolo si apre con i Final Six in viaggio verso Europa. Naomi è tra i finalisti e continua a condurre le proprie indagini per scoprire la verità sulla missione; Leo invece è stato costretto a rimanere sulla Terra ma non si è arreso: ripone la sua fiducia nella dottoressa Greta Wagner per poter raggiungere i Final Six e cercare di avvertire l'equipaggio dei pericoli omessi dal centro di addestramento.

Questo volume è ambientato quasi interamente nello spazio, infatti per la prima metà non accade molto, il ritmo è abbastanza lento e a tratti quasi noioso. Dalla seconda metà inizia ad esserci più azione e, grazie al punto di vista alternato tra Leo e Naomi, abbiamo una visione più ampia sugli eventi.

Purtroppo però questo libro, a mio parere, non è stato all'altezza del primo. Ho avuto l'impressione che quei pochi fatti degni di nota non avessero avuto molto spessore. Ad esempio la missione di recupero dei rifornimenti è accaduta nel giro di troppe poche pagine ed ha lasciato più domande che risposte. L'arrivo su Europa è stato abbastanza frettoloso e il finale è un cliffhanger che fa più arrabbiare che mettere curiosità (e di conseguenza mi aspetterei un terzo capitolo, a questo punto).

Rimane comunque buona una dilogia adatta ad un pubblico adolescente che vuole approcciarsi con la fantascienza in maniera leggera e scorrevole, senza paroloni e tecnicismi che potrebbero far risultare la lettura più ostica.


The Final Six è composta da:

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