martedì 6 ottobre 2020

|Recensione| The Loop - Ben Oliver

 


Casa editrice: Rizzoli
Prezzo cartaceo: 18,00 €
Prezzo digitale: 9,99 €
Pagine: 376
Traduzione: Maria Concetta Scotto di Santillo

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Luka Kane ha passato 736 giorni ingiustamente imprigionato nel Loop aspettando la sua esecuzione.
Il Loop è una prigione perfetta, gestita da Happy, l’intelligenza artificiale che si occupa di ogni aspetto della vita dei detenuti. Nel Loop ogni giorno è uguale al precedente. Ogni giorno è un tormento. Ma qualcosa comincia a cambiare. Circolano voci di una guerra. Strane cose accadono ai prigionieri. E la guardiana, l’unica che gli abbia mai dimostrato un minimo di umanità da quando è stato imprigionato, gli consegna un messaggio:

Luka, devi fuggire…
Ora Luka deve decidere se evadere dal Loop è davvero la sua unica possibilità di sopravvivenza, e soprattutto deve trovare un modo per salvare le persone che ama, dentro e fuori la prigione. Ma ben presto scopre che all'esterno la vita è di gran lunga più terrificante di quanto avesse mai potuto immaginare. E se vuole salvare coloro a cui tiene, Luka deve scoprire chi è il responsabile del caos in cui è sprofondato il mondo intorno a lui.

Luka ha 16 anni e da due si trova rinchiuso nel Loop, una prigione minorile dalla quale è impossibile fuggire. Le giornate nel Loop trascorrono l'una identica all'altra in completa solitudine, persino l'ora d'aria avviene senza contatti con gli altri detenuti! Solo ogni sei mesi avviene qualcosa di diverso: i detenuti possono scegliere se accettare il Rinvio (esperimenti sui detenuti che non sempre vanno a buon fine) o rifiutarlo (ed essere disintegrati).
L'unica fonte di distrazione per Luka sono i libri, che la guardiana (Wren) gli dona sottobanco. Tutto si ripete, in un loop (appunto!) infinito giorno dopo giorno, fino a quando non si presenta un'occasione unica per Luka (e per il club delle due, che non vi dico cos'è!) per fuggire da questa prigione disumana.

Da qui il romanzo cambia, abbandona i toni angosciosi della prigionia per diventare più adrenalinico.

Il punto di forza di questo romanzo è la velocità di narrazione e il susseguirsi di scene d'azione che lasciano il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina (quella maledetta ultima pagina!). Purtroppo questo punto forte va a penalizzare la caratterizzazione dei personaggi, che ho trovato abbastanza superficiale e trascurata  .

Durante la prima parte del libro emerge la solitudine e l'angoscia della prigionia, in una routine che soffoca e va anche ad intaccare la sanità mentale, poi il libro si trasforma completamente, diventando un concentrato di adrenalina e azione.

Inoltre vendono toccate anche tematiche importanti (ovviamente non in maniera approfondita), quali la disparità di classi sociali (gli Alt, che fanno parte delle classi sociali più agiate, possono permettersi di impiantare migliorie nelle parti del corpo che lo necessitano, rasentando la perfezione, mentre i Regolari spesso finiscono in brutti giri di spaccio o a commettere furti a causa della povertà), la descrizione di una società malata per colpa di una situazione politica totalmente errata, amicizia, solitudine, sanità mentale. 

Lo stile di scrittura è semplice e diretto, va dritto al nocciolo della questione senza annoiarci con lunghe e troppo dettagliate descrizioni.
Ho apprezzato molto la suddivisione dei capitoli, in cui ognuno di essi rappresenta una giornata, che va a scandire il tempo giorno dopo giorno (tanto per non farci dimenticare che siamo in un loop!).

Se vi piacciono i romanzi distopici avvincenti e pieni di tensione dallo stile narrativo diretto, questo è il libro giusto!

The Loop trilogy:

- The Loop
- The Block
- The Arc

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