Casa editrice: Delrai edizioni
Prezzo cartaceo: 16,50 €
Prezzo digitale: 4,99 €
Pagine: 432
Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Emre vorrebbe un unico regalo dai suoi due padri: poter uscire da sola e senza il loro controllo. Emre, infatti, da che ha memoria, ha sempre vissuto tra le quattro mura di una casa come se fosse prigioniera, traslocando di tanto in tanto, e comunque sotto la stretta sorveglianza di Wender e Cristiano, due uomini che di rassicurante non hanno proprio nulla. E non è l’unica stranezza della sua vita, perché, quasi ogni giorno, viene sottoposta a un prelievo di sangue di cui lei stessa non conosce le ragioni. Wender la rassicura e la tranquillizza ogni mattina presto, portandola a fidarsi di una situazione che di normale ha ben poco. Emre, però, è stanca di sentirsi dire ciò che deve fare e decide così di dare una svolta alla propria esistenza, iniziando a fare domande e tentando di convincere le sue guardie del corpo che è in grado di cavarsela da sola. Ma c’è lo spettro di un terzo uomo ad aleggiare su tutti loro, una presenza spietata che non la lascerebbe mai libera di scegliere. Chi è il terzo? E perché non vuole lasciarla libera?
Emre ha 18 anni e vive da sempre rinchiusa in casa sotto la stretta sorveglianza dei suoi due padri, Wender e Cristiano, come se fossero le sue guardie del corpo. In più, quasi ogni mattina, deve fare un prelievo di sangue senza conoscerne mai il motivo e senza ricevere risposte esaurienti. Emre è stanca di questa vita che di normale non ha nulla, vorrebbe uscire, avere degli amici, vivere le giornate come una diciottenne qualsiasi. Per questo, il giorno del suo compleanno, esprime il desiderio di poter uscire a prendere un tè da sola, senza la loro costante presenza. Da questo unico avvenimento scaturiranno una serie di eventi che ci porteranno sempre più vicini alla verità, mettendo lentamente insieme tutte le tessere di questo libro come se fosse un puzzle.
Emre l'ho trovata adorabile nella sua ingenuità e bontà, è stato bellissimo vedere la sua evoluzione pagina dopo pagina. L'autrice è stata in grado di trasmettere ogni sua emozione: ho sentito l'angoscia della segregazione, la frustrazione nel non conoscere la verità e la gioia della prima esperienza di amicizia. A proposito di questo, Panama non mi è piaciuta da subito. Ci ho messo un po' a capirla, mi ci sono voluti un po' di capitoli per smettere di essere ostile nei suoi confronti.
Nessun commento:
Posta un commento