sabato 20 marzo 2021

|Recensione| I reietti dell'altro pianeta - Ursula K. Le Guin

 


Casa editrice: Mondadori
Prezzo cartaceo: 12,50 €
Prezzo digitale: 6,99 €
Pagine: 339
Traduzione: Riccardo Valla


I due pianeti gemelli Urras e Anarres sono illuminati da uno stesso sole ma divisi da una barriera non solo ideologica antica di secoli. Urras è fittamente popolato, tecnologicamente avanzato, florido, retto da un'economia liberista. Da qui sono partiti nella notte dei tempi i seguaci di Odo che hanno colonizzato l'arido Anarres, fondandovi una comunità anarchico-collettivista che non conosce concetti come proprietà, governo, autorità. In questa società apparentemente perfetta nasce Shevek, genio della fisica alle prese con un'innovativa teoria del tempo, un vero "cittadino del cosmo" che dedicherà la vita ad abbattere il muro che separa da sempre i pianeti gemelli. Un'ambigua utopia, come recita il sottotitolo originale del romanzo, I reietti dell'altro pianeta è una grandiosa narrazione che, fingendo di parlare del futuro, racconta il mondo di oggi. Un classico della science fiction del Novecento che. caso quasi unico, ha ricevuto i due più importanti riconoscimenti del genere, il Nebula e l'Hugo.

Urras e Anarres sono due pianeti di un sistema binario completamente diversi tra loro, opposti direi. Anarres è per lo più desertico e polveroso, non ci sono forme di vita diverse dall'uomo e gli abitanti sono costretti a combattere il loro più grande nemico: la siccità. Urras invece è un pianeta florido e rigoglioso, la vita è prolifica, fauna e flora sono presenti in tutto il pianeta. Oltre ad essere differenti sul piano territoriale, i due mondi sono completamente diversi anche riguardo l'organizzazione della vita politica e sociale: su Anarres regna una società anarchico-collettivista dove non ci sono autorità né padroni, Urras invece ha un governo centrale e una società capitalista che detta legge.

Il nostro protagonista è Shevek, un fisico teorico di Anarres, alle prese con la Teoria Temporale Generale che, se realizzata, potrebbe permettere la comunicazione in tempo reale tra mondi ad anni luce di distanza. Il suo lavoro non è di primaria importanza nel suo pianeta, mentre i fisici di Urras ne rimangono estasiati. Da qui parte il viaggio di Shevek alla scoperta del pianeta gemello, che gli consentirà di avere una visione più ampia su entrambi i modelli di società.

La storia segue due flussi temporali, da un lato seguiamo il presente di Shevek dalla sua partenza alla permanenza su Urras, dall'altro lato possiamo conoscere l'infanzia e la gioventù che lo hanno portato a fare le proprie scelte su Anarres.
Il punto centrale di questo libro è proprio il confronto tra i due opposti modi di vivere: quello anarresiano dove non esiste la proprietà, c'è la totale assenza di denaro e dove tutto è transitorio (persino le abitazioni); quello urrasiano, in cui il capitalismo fa da padrone in una società che si differenzia in classi sociali in base al reddito, tra l'ostentazione del lusso per i più agiati e la miseria dei più poveri.

Se siete alla ricerca di un libro di fantascienza pieno di azione, vi avverto subito che in questo libro non troverete nulla di ciò. La Le Guin ci mostra, attraverso gli occhi di Shevek, luci e ombre di entrambi i pianeti, attraverso dibattiti e discussioni su temi filosofici e politici.



Nessun commento:

Posta un commento