venerdì 22 gennaio 2021

|Recensione| Sorcery of Thorns - Margaret Rogerson


Casa editrice: Mondadori
Prezzo cartaceo: 22,00 €
Prezzo digitale: 11,99 €
Pagine: 464
Traduzione: Valentina Daniele

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Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l'atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L'unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.


In questo libro abbiamo tre cose bellissime: magia, biblioteche e un mistero da risolvere.
Elisabeth è la nostra protagonista ed è anche un'apprendista bibliotecaria che aspira a diventare una guardiana. Ma perché le biblioteche di Austermeer hanno bisogno di guardiani che le difendano con  spada e scudo? Perché queste contengono i Grimori, ossia libri in grado di animarsi (alcuni addirittura

possono parlare e cantare!) e che vengono catalogati dalla meno pericolosa prima classe alla più instabile decima classe.

Elisabeth ha vissuto tutta la sua vita dentro una delle Grandi Biblioteche del regno, non conosce quasi nulla del mondo esterno ed è piena di pregiudizi verso i maghi e la magia in generale. Ciò che compensa la sua mancata conoscenza del mondo esterno è il suo grande coraggio, infatti Elisabeth non si tirerà mai indietro davanti alle sfide che le si presenteranno davanti, anche quando dovrà affrontare un lungo viaggio con Nathaniel, un mago tanto potente, quanto carismatico e il suo servitore Silas, nonché un demone.

Il libro ci viene narrato solo dal punto di vista della protagonista, infatti nella prima metà Nathaniel e Silas compaiono raramente (e questo aspetto non mi ha entusiasmata granché). Poi dalla seconda metà iniziamo ad avere una visione più ampia su Nathaniel, sul suo passato difficile e su i segreti di Silas.

Mi è piaciuto il percorso evolutivo di Elisabeth che, pagina dopo pagina, si spoglia dei suoi pregiudizi per abbracciare una visione più ampia della realtà. Ci offre anche uno spunto di riflessione su quanto si tende a catalogare il mondo in bianco e nero, giusto e sbagliato, buono e cattivo, invece di prendere in considerazione tutte le sfumature e le sfaccettature di grigio e ombre che ci sono tra i due estremi, per poi arrivare a formulare un proprio giudizio.

E' presente la parte romance ma non è stucchevole, più del rapporto tra Elisabeth e Nathaniel, mi è piaciuta la caratterizzazione dell'affetto che lega il mago al suo servitore Silas. Ecco, su Silas ci sarebbe da scrivere un poema! Io l'ho adorato e l'ho trovato uno dei personaggi cardine di tutta la storia ma non voglio svelarvi nulla, dovrete arrivare all'ultima pagina perché... Mamma mia che finale!!

A questo romanzo non manca (quasi) nulla: c'è molta azione, c'è quel tanto di romance che basta, c'è un mistero da svelare e numerosi colpi di scena. Lo stile è scorrevole e il ritmo molto incalzante.
Il mio voto è quattro stelle, ne avrei date cinque se i personaggi (soprattutto Nathaniel che ho trovato più carente) fossero stati caratterizzati meglio.

E voi? Lo avete letto? Lo leggerete? 
Fatemi sapere!



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