sabato 5 dicembre 2020

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie - Alec Bogdanovic


Casa editrice: Rogas Edizioni
Prezzo Cartaceo: 13,70 €
Prezzo digitale: 8,99 €
Pagine: 124



La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un'interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.


Potrei descrivere questo libro con una sola parola: crudo
Conosciamo il nostro protagonista da adolescente, quando entra in contatto per la prima volta con l'ansia e, da quel momento, la sua vita si intreccia inesorabilmente a questo disagio, sfociando anche in crisi depressive. Il racconto arriva fino ai giorni nostri, trattando argomenti come sessualità, dipendenza dei farmaci e sfiorando anche l'attuale pandemia in corso. 
Ciò che rende questo romanzo diverso è l'approccio pragmatico con cui il protagonista, affetto da ansia e depressione, affronta le situazioni (e le relative conseguenze) per boostare l'ossitocina e il sarcasmo con cui ce le racconta (come non menzionare Gnarf e Bruf! Chi sono? Leggete il libro per scoprirlo).
Ho apprezzato molto la bravura dell'autore nel fondere (ciò che si presume essere) la realtà con la storia, anche se ho notato che l'aspetto della depressione ha poco spazio rispetto all'ansia. 
Consiglio la lettura alle menti aperte, che non si scandalizzano per qualche parolaccia o per una punta di black humor, infatti l'autore utilizza un linguaggio cinico e ironico molto forte che può scandalizzare i più.

Volete sapere perché gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie? Dovrete arrivare a fine libro per scoprirlo.

Ringrazio l'autore per avermi fornito il libro.

P.S. non saltate la prefazione!

 

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