mercoledì 29 gennaio 2020

|Recensione| Saga L'Attraversaspecchi - Christelle Dabos (tre in uno!)

  • Casa editrice: e/o
  • Prezzo cartaceo: 16,00 € l'uno
  • Prezzo digitale: 12,99 € l'uno

Tre recensioni in uno perché ho divorato un libro dietro l'altro! E necessito del quarto libro qui ed ora!

ATTENZIONE! SPOILER per coloro che non hanno letto il secondo e terzo libro!

LIBRO 1: Fidanzati dell'inverno
In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra, vive Ofelia. Originaria dell'arca "Anima", è una ragazza timida, goffa e un po' miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un'altra arca, "Polo", molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo.

Finalmente abbiamo in un romanzo fantasy una protagonista femminile che non sia la solita belloccia bionda e tonica che fa voltare la testa a tutti, anzi, Ofelia è bassina, miope, molto goffa e tremendamente maldestra (per questo è stato subito amore!)
Sin dall'inizio l'autrice ci mette di fronte le doti principali di Ofelia: è in grado di attraversare gli
specchi per andare da un luogo all'altro (vorrei saperlo fare anche io!) e leggere la memoria degli oggetti solo toccandoli con le mani (ecco questo invece non vorrei saperlo fare).


“Leggere un oggetto significa dimenticare un po’ se stessi per far posto al passato di un altro, mentre attraversare gli specchi significa affrontare se stessi. Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio riflesso. Credimi, non è una cosa da tutti”

Durante la prima metà del libro non riuscivo a capire dove l'autrice volesse arrivare, leggevo di questa ragazza  che rompeva piatti, tazzine, occhiali e tutto ruotava intorno ad un matrimonio combinato. Non sapendo cosa aspettarmi, sono andata avanti nella lettura.
Il promesso sposo è Thorn, un membro della famiglia dei Draghi, un uomo dai modi un po' bruschi, altissimo, freddissimo (e levissimo?) che vive nell'arca chiamata Polo (solo dal nome possiamo immaginare quanto sia caldo e accogliente questo luogo).
E' proprio quando Ofelia arriva al Polo che l'azione inizia ad essere interessante, perché qui si vive in una perenne illusione e nulla è ciò che sembra.
L'attraversaspecchi conoscerà molti personaggi secondari, si troverà coinvolta in conflitti, intrighi e lotte tra le varie famiglie e questo è solo l'inizio!



LIBRO 2: Gli scomparsi di Chiardiluna
Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo.

E non aggiungo altro perché, purtroppo, nella trama della quarta di copertina ci sono alcuni spoiler malvagi!

Questo è il libro che più mi è piaciuto! 
E' un susseguirsi di colpi di scena a ritmo serrato che, al contrario del primo libro (quasi arrancava per arrivare all'azione), qui sin da subito l'autrice ci immerge in un garbuglio di intrighi e complotti della corte di Città-Cielo
In queste pagine ho avuto un ripensamento su molti personaggi. Per esempio a Berenilde non avrei dato un soldo di fiducia, e invece... Ma parliamo del promesso sposo. Nel precedente libro storcevo il naso, non lo vedevo di buon occhio, non mi fidavo. Invece qui mi sono decisamente ricreduta sul suo conto, anzi, avrei voluto molte più scene di Ofelia e Thorn insieme. I due, a piccoli passi, cercano di avvicinarsi con rispetto e fiducia (ma sono presenti alcune frasi totalmente inaspettate di Thorn che mi hanno piacevolmente spiazzata!!) 

La narrazione è dinamica e mai banale, grazie anche alla detective story di sottofondo che coinvolge la protagonista grazie alle sue doti di lettrice (che, manco a dirlo, la farà finire nei guai). 
Il libro ha un buon ritmo che incolla il lettore alle pagine fino alla fine (maledetti finali aperti!), ma soprattutto l'autrice ha la capacità di farti sentire un tutt'uno con la protagonista: mi ritrovavo a diffidare anche io dei personaggi che Ofelia incontrava, da quando Thorn le ha raccomandato di non fidarsi di nessuno!
E le ambientazioni steampunk? Meravigliose!


LIBRO 3: La Memoria di Babel
Dopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn?

Ok. Due anni e sette mesi dopo? Ma siamo impazziti?? Questa cosa mi ha fatto uscire di testa! 

Ofelia è tornata con la sua famiglia su Anima e Thorn è scomparso (e già non ci siamo). Archibald, una nostra vecchia conoscenza, strapperà (finalmente!) la nostra protagonista dalla routine della sua arca Natale per trascinarla in una nuova avventura alla ricerca del suo sposo (si può dire?) e della verità, che però stavolta affronterà da sola (che tristezza senza Archi...). 
Questo libro è ambientato su una nuova arca, Babel, votata alla correttezza e ossessionata dall'eccellenza, dove primeggiare su tutti ed essere il migliore è la massima aspirazione di ogni abitante del luogo (praticamente l'antitesi di Ofelia).

Anche qui la protagonista è costretta a nascondersi per non essere riconosciuta e per svolgere le sue indagini, stavolta dietro l'identità di Eulalia, un'aspirante precorritrice. E anche qui, la povera Ofelia/Eulalia, non gode di molte simpatie da parte degli altri precorritori, anzi subirà parecchie angherie e sgambetti a causa del clima di estrema competizione che aleggia nel Memoriale.

Abbiamo, come nel precedente libro, una detective story di sottofondo, che porterà la protagonista ad indagare su alcuni omicidi accaduti nel Memoriale (anche se a Babel non ci sono omicidi, solo incidenti).
Una cosa che mi ha lasciato la bocca amara è stato il non menzionare quasi per niente i suoi nuovi poteri. Mi aspettavo di trovare Ofelia mentre impara a gestire e manipolare le sue nuove potenzialità, invece è tutto concentrato sul suo potere principale, la lettura.


E Thorn? Lo incontreremo verso metà libro, ma sarà il Thorn dell'inizio de "Gli scomparsi di Chiardiluna" (colpo al cuore). Ofelia attraverserà una profonda crisi tramite la quale riscoprirà se stessa. 


Quella presa di coscienza la attraversò come una breccia. Le sembrò che fosse l'intera superficie del suo essere a creparsi da tutte le parti come un guscio d'uovo. Le fece male ma sapeva che era un dolore necessario. La sofferenza scoppiò quando la sua vecchia identità andò in frantumi. Si sentì morire. Poteva finalmente cominciare a vivere.

Le ultime tre pagine le ho rilette tre volte, devo assolutamente sapere come va a finire! Edizioni e/o battete un colpo se ci siete!



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