venerdì 27 dicembre 2019

|Recensione| Il Priorato dell'Albero delle Arance - Samantha Shannon







  • Casa editrice: Mondadori
  • Prezzo cartaceo: 26,00€
  • Prezzo digitale: 10,99€
  • Pagine: 803






La casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un’erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c’è però Ead Duryan: non appartiene all’ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l’adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell’Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.


Ok. Quando l'ho visto in libreria ammetto di aver avuto timore per la sua mole. Le sue (più di) 800 pagine non mi hanno scoraggiata e l'ho portato lo stesso a casa con me.
Non è un libro facile da descrivere per la sua complessità e vastità di luoghi e personaggi. Sconsiglio
vivamente di leggerlo in e-book, perché, almeno per le prime 100/200 pagine, è meglio avere la mappa sottomano per fare maggiore chiarezza tra oriente, occidente e meridione (è un continente davvero vasto!). 

I personaggi che ci raccontano gli eventi sono principalmente quattro: Ead, Loth, Nicklays e Tané. Essi ci vengono presentati come persone diverse tra loro e che apparentemente hanno idee e credo differenti, ma che, con lo svolgersi degli eventi, andranno ad avvicinarsi per varie cause, tra cui un nemico comune: il Senza Nome.

Inizialmente avevo molta confusione perché trovavo la narrazione lenta e piena di nomi che non riuscivo a ricordare ma, per fortuna, a fine libro abbiamo una specie di glossario con tutti i nomi dei personaggi citati e una loro breve descrizione, a cui possiamo fare riferimento nei momenti di confusione (altro motivo per cui sconsiglio la lettura in e-book).
La religione ha un ruolo centrale nella narrazione, poiché si tratta dell'elemento principale di discordia tra i diversi popoli.
Da metà libro il ritmo cambia e diventa più incalzante, con un susseguirsi di azione e avventura che fa rimanere il lettore incollato fino all'ultima pagina.

Ciò che ho apprezzato di più è stata la forte presenza femminile di questo fantasy: partendo da Sabran, sovrana del reginato (REGINATO!) di Inys, continuo dicendo che la maggior parte delle cariche più alte sono occupate da donne. Gli uomini hanno un ruolo pressoché marginale e quasi vengono offuscati dal coraggio di Tané e dalla forza d'animo di Ead.
E' una storia incredibile di cui fanno parte magia, lotta tra bene e male e persino i draghi (ma questo si intuiva dalla copertina)! Il fatto che questi animali fantastici parlassero, all'inizio, mi ha lasciata di stucco, poi pian piano che la storia progrediva, ci ho fatto l'abitudine.

Libro decisamente consigliato (non in e-book!) per i coraggiosi amanti del fantasy che non si fanno spaventare dalle 800 pagine!


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