sabato 14 dicembre 2019

|Recensione| Entra nella mia vita - Clara Sànchez




  • Casa editrice: Garzanti
  • Prezzo cartaceo: 16,00 €
  • Prezzo digitale: 7,99 €
  • Pagine: 445






Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine per sfogare la curiosità di bambina spiando tra le cose dei genitori. Apre una cartella
piena di documenti, intorno a lei il silenzio, e spunta una foto. Veronica la estrae con la punta delle dita, come se bruciasse. Non l'ha mai vista prima. Ritrae una bambina poco più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è sempre triste. Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui nessuno vuole parlare. E che l'enigma di quella foto, di quella bambina sconosciuta, c'entri in qualche modo. Ma quando Veronica diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è l'unica strada per raggiungere la verità. Una verità che, forse, ha un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina, ormai una donna anche lei, capisce che la strada è tutt'altro che percorsa, che il mistero è tutt'altro che svelato. Ma soprattutto capisce che c'è qualcuno disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua ricerca. Non le rimane che sé stessa, il suo intuito e il suo coraggio...


Premetto che le mie impressioni su questo libro non sono positive. L'ho trovato al mercatino dell'usato e l'ho comprato perché la trama mi è sembrata molto interessante (ed effettivamente lo è): riprende fatti realmente accaduti in Spagna, a cavallo tra gli anni '70 e '90, quando il paese fu coinvolto nel traffico di bambini, tolti alle proprie madri, che li credevano morti, per venderli a famiglie facoltose.

Il potenziale c'è ma il libro si è rivelato terribilmente lento. L'ho abbandonato e ripresodue volte prima di convincermi a finirlo. Le prime 100 pagine mi hanno annoiata ma è dopo la metà del libro si entra nel vivo dell'azione, checomunque continua a procedere lentamente.

I personaggi li ho trovati davvero piatti e con poco spessore, senza una reale evoluzione, nonostante Verònica e Laura vengono presentate al lettore sin da bambine. Ho apprezzato l'alternanza del punto di vista delle due protagoniste, in cui l'autrice evidenzia la differenza abissale tra le loro vite: quella di Laura, benestante ma oppressa da una madre in crisi di mezza età e un'austera nonna, e quella di Verònica, più modesta ma circondata di affetti.

Ha tutto a che fare con l'amore. L'amore è la nostra meledizione. Ci rende felici, ci fa schiavi, ci corrompe, ci insegnaa odiare. Tutto si fa o non si fa per amore. Sembra una cosa buona, ma in verità ti dico che se non esistesse l'amore non ci sarebbero le guerre.

Il finale mi è sembrato molto sbrigativo, rispetto all'andamento estremamente lento del libro. Forse mi sarei aspettata qualche colpo di scena che desse un po' di sprint alla narrazione.


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